Una veglia vissuta in streaming è già di per sé particolare, strana, inusuale. Se a questo aggiungiamo alcuni problemi di rete internet – puntualmente verificatisi nonostante le prove – allora possiamo affermare che la veglia organizzata lo scorso 8 maggio ha assunto a tutti gli effetti i tratti di questo tempo: distante, difficile, ma reale. Così reale da rendersi concreta – nei suoi messaggi e nella sua spiritualità – nella vita delle persone intervenute nelle cinque brevi video-testimonianze (alcune delle quali sono pubblicate qui sotto).
«Chi ama chiama» era il titolo della serata, in cui l’episodio dell’annuncio dell’angelo alla Vergine Maria ha costituito il filo conduttore. Un episodio che ha visto Maria passare dagli stati d’animo più disparati: la sua era una quotidianità rovesciata da un annuncio che ha generato dubbio e timore, ma da cui è scaturita una missione feconda. Tutto è partito da quel «sì» con il quale la giovanissima Maria ha risposto alla chiamata del Signore.
«Vi auguro di fare queste due esperienze – ha commentato brevemente l’Arcivescovo durante la veglia -: scoprite la presenza di Dio nella vostra vita e cercate di capire a cosa vi sta chiamando. Come Maria, scoprirete che essere padroni della propria vita non serve a nulla: quando troveremo Dio scopriremo che è lui a chierci qualcosa di importante».
La veglia ha concluso l’itinerario di appuntamenti diocesani Bota fé che in questo strano anno pastorale hanno accompagnato adolescenti e giovani in alcuni “luoghi” della fede.
Le testimonianze e le parole dell’Arcivescovo
Seguono i filmati di alcune delle testimonianze e dell’Arcivescovo stesso. Uno dei filmati non è presente, per accogliere la richiesta di riservatezza del testimone. Il link sarà reso disponibile soltanto in forma privata, su richiesta (via mail: giovani@pgudine.it).
Segui l'Ufficio di PG sui social
