Si è celebrata venerdì 13 marzo la prima – e, speriamo, ultima – veglia di Quaresima «in streaming», svolta nella cappella privata dell’Arcivescovo, a Udine. La celebrazione è stata trasmessa in diretta su YouTube, davanti a una platea di circa 300 persone che, all’insegna del motto #IoRestoACasa, hanno potuto pregare assieme stando sedute a tavola o sul divano. Modi alternativi di celebrare la fede, in tempi di fortissime limitazioni.
«Prima di iniziare la sua predicazione, Gesù si ritirò 40 giorni nel deserto» ha esordito mons. Mazzocato nella sua omelia. Il deserto è il luogo in cui Egli «ha vissuto la lotta più importante della sua vita: quella contro il demonio e le sue tentazioni». L’Arcivescovo ha commentato brevemente la prima e la terza delle tentazioni di Gesù: «Nell’epoca del consumismo, nella quale siete nati – ha detto mons. Mazzocato rivolgendosi ai giovani in ascolto – molte anime soffrono di una costante insoddisfazione. C’è sete di una parola nuova, buona, la stessa che ci offre Gesù».
La veglia prevedeva anche un semplice esame di coscienza, utile per proseguire con tono penitenziale una Quaresima che ci sta facendo assaporare digiuni anche molto sofferti.
Una Parola buona contro il digiuno forzato
Tra questi digiuni figura anche quello che possiamo definire un “digiuno eucaristico forzato”: niente Messa. Ma neppure catechismo o oratorio. Per affrontare questi digiuni, ricordiamo che la “Parola buona” di Gesù si può gustare anche nelle nostre case, per esempio tramite i materiali predisposti dal nostro ufficio di Pastorale Giovanile, dall’Ufficio catechistico e dall’Ufficio famiglia.
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