«Probabilmente passeranno alla storia come i “preti del Covid”». E la loro ordinazione, al “tempo dell’epidemia” non può che essere un’occasione di gioia per la Chiesa friulana che si appresta ad accoglierli, ma anche di riflessione: «Ci insegna che la precarietà non è un’eccezione nel cammino ordinario dell’uomo ma luogo Santo dove il Signore si lascia incontrare e dove è possibile ancora annunciare il Vangelo della speranza». I giovani futuri preti cui si riferisce don Loris Della Pietra, rettore del Seminario interdiocesano di Castellerio, sono don Christian Marchica, di Pradamano, e don Michele Frappa, di Camino al Tagliamento, ai quali si “riunisce” idealmente anche don Simone Baldo (nella foto in basso), 27 anni, di Codroipo, ordinato anticipatamente e in forma strettamente privata, per la precaria situazione di salute della mamma, durante il lockdown.
L’ordinazione il 6 settembre in Cattedrale
Don Christian e don Michele hanno rispettivamente 25 e 31 anni, il primo sta svolgendo il suo servizio pastorale nella parrocchia di Camino al Tagliamento, il secondo nelle parrocchie udinesi di San Giuseppe, Cormor, San Rocco e Tempio Ossario. Accompagnati dall’abbraccio delle loro famiglie e comunità, e dell’intera Diocesi, i due futuri preti saranno ordinati domenica 6 settembre, con una solenne celebrazione nella Cattedrale di Udine, alle ore 16, presieduta dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato.
Il rito avrebbe dovuto essere celebrato domenica 21 giugno, ma la situazione sanitaria e la volontà di fare il possibile per il contenimento del contagio del coronavirus hanno suggerito di rimandarla a dopo l’estate.
Il rettore del seminario: «Nella debolezza la potenza di Dio»
«Questi giovani vengono ordinati preti in un momento di grande fragilità – commenta don Della Pietra –, una fragilità che non riguarda solo la situazione personale di chi è ammalato o di chi è risultato positivo o, ancora, di chi vive in particolari situazioni di disagio. In questo tempo, una forma di precarietà la stiamo vivendo tutti». «Credo che questo possa ricordare a loro, innanzitutto, ma anche a tutti noi, che Gesù si fa uomo (precario), muore sulla croce (in estrema precarietà) e proprio così ci comunica i suoi doni più belli: la sua stessa vita, il suo spirito». «Questi giovani, che cominciano il loro ministero nella Chiesa proprio adesso, anche con qualche restrizione, possano imparare questo – è l’auspicio del rettore – e a loro volta essere testimoni: non di una debolezza fine a se stessa, ma – come ripete anche San Paolo – del fatto che nella debolezza di Cristo, e anche nostra, si rivela la potenza di Dio».
In questi giorni, in preparazione all’ordinazione, don Christian e don Michele stanno vivendo un tempo di ritiro spirituale, dialogo e meditazione sulla Parola. Questo perché, sottolinea ancora don Della Pietra, «la preghiera resta il terreno più fertile per le grandi risposte alla chiamata di Dio». E alla preghiera dei futuri sacerdoti si unisce quella dell’intera Chiesa friulana che culminerà
nell’abbraccio della solenne celebrazione eucaristica in Cattedrale.
Allora, “tutto andrà bene”, come si leggeva in tanti cartelli durante il lockdown? «Tutto può andar bene quando c’è la fiducia nel Signore e la disponibilità al dono della vita, ad essere dono gli uni per gli altri – risponde don Della Pietra –. Questi giovani diventano preti in una storia in cui non tutto va bene, ma in cui è possibile ritrovare – e anche indicare ai fratelli – la presenza amorosa del Signore che si prende cura di noi. Loro lo faranno con i bambini, i ragazzi, i giovani, gli anziani, le famiglie e in tutte le situazioni di vita con le quali avranno a che fare nelle loro comunità. Che due giovani dicano sì al Signore e si pongano a servizio suo e della Chiesa, in questo momento in cui non tutto è così chiaro, è un segno di grande speranza, che ci dice che l’amore è possibile, che la donazione è possibile».
Tratto dal settimanale diocesano La Vita Cattolica di giovedì 29 agosto 2020.
L’edizione di mercoledì 2 settembre presenterà un ampio inserto dedicato all’ordinazione presbiterale di don Christian e don Michele, assieme a don Simone.
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