Anche la Chiesa Udinese sarà illuminata dalla «Luce di Betlemme»: il suo arrivo è infatti previsto in stazione a Cervignano alle 8.50 di sabato 16 dicembre. Da lì i Gruppi Scout la porteranno – in un’ideale staffetta – a Udine, in Cattedrale, e nelle diverse comunità dove ogni famiglia potrà attingervi.
Ma di cosa si tratta?
Di una tradizione nata dall’iniziativa di beneficenza «Lichts in Dunkel», «Luce nel buio», promossa dall’emittente austriaca Orf di Linz. Obiettivo, raccogliere offerte a favore delle fasce più fragili della società. È così che la Orf, per la prima volta nel 1986, ha dato vita all’«Operazione Luce della Pace da Betlemme» come segno di ringraziamento. Poco prima di Natale un bambino, venuto appositamente dall’Austria, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme che è poi portata a Linz in aereo. Da Linz con la collaborazione delle ferrovie, la Luce è distribuita in tutto il territorio. Da subito gli Scout viennesi decisero di collaborare alla distribuzione, mettendo così in pratica uno dei punti chiave A dello scoutismo: l’amore per il prossimo espresso nella «buona
azione» quotidiana. Di anno in anno sono cresciuti partecipazione ed entusiasmo in tutta Europa, compresa l’Italia. Nel 1994 viene costituito un comitato spontaneo che a Natale partecipa alla manifestazione, attingendo alla Luce di Vienna e portandola con un furgone fino a Trieste. Da qui la distribuzione prende avvio grazie alle ferrovie per una staffetta di stazione in stazione. Per maggiori informazioni consigliamo di consultare il sito www.lucedellapace.it.
«La luce» in Diocesi
I Gruppi Scout d’Europa «Udine 1» e «Udine 2» faranno la staffetta a piedi da Cervignano a Udine, durante tutta la mattina di sabato 16 dicembre. «Dopo aver portato la Luce di Betlemme in Cattedrale – spiega Maria Simonini, del Gruppo Udine 1 – celebreremo la Santa Messa alle 19. I nostri ragazzi inoltre la distribuiranno nei luoghi vicini alla nostra sede, in via Ellero: alla Fraternità sacerdotale, alle Suore della Provvidenza e alla Parrocchia del Carmine. Così faranno gli altri gruppi, Udine 2, ad esempio la porterà a Pasian di Prato». E qui la luce sarà accolta sabato 16 alle 18.30 alle porte della chiesa di San Giacomo, a questo momento parteciperanno anche i bambini e le famiglie dell’oratorio. A Pasian di Prato ci sarà anche un gruppetto di giovani della parrocchia di Pozzuolo che porterà la Luce della Pace nella propria comunità. A Udine, la Luce della Pace sarà accolta anche nella Parrocchia di San Cromazio, alle 16.30. A Gemona il Gruppo Agesci porterà la luce alle Sante Messe di sabato in Santa Lucia alle 19 e di domenica in duomo alle 9, come a Campolessi e a Ospedaletto. Sabato 16 alle 18 accoglienza anche in duomo a Codroipo. Il treno con la Luce di Betlemme farà tappa anche a San Giorgio di Nogaro, l’arrivo è previsto alle 9 di sabato. La luce sarà portata in duomo, dove ci sarà un breve momento di preghiera. Parteciperanno in modo particolare gli alunni della scuola dell’infanzia «Maria Bambina », i bambini e ragazzi del catechismo. Alle 10.45 è attesa anche in duomo a Palmanova. E a diffondere la Luce di Betlemme sarà anche l’associazione di Majano «Gli amici dell’Hospitale»: accoglieranno anche loro la luce a Cervignano per poi mettersi in cammino. Domenica 17 alle 8 con le lanterne ad olio accese partiranno dal santuario di Madonna delle Grazie, in Piazza 1° Maggio a Udine, si uniranno anche gli «Amici di Totò» con 7 asinelli. Si procederà verso le colline di Moruzzo, dopo una sosta a Colloredo di Monte Albano, alle 16 è previsto l’arrivo al santuario di Comerzo, alle 17 a San Tomaso. Alle 17.30 la Santa Messa nella Chiesa di San Giovanni, a seguire il concerto del Cantiere Armonico di Udine.
Articolo di Anna Piuzzi per “La Vita Cattolica” del 13 dicembre 2017
«La Luce è educazione»: la testimonianza di don Gianni Pellarini, scout e parroco di Ovaro
Alla Route nazionale delle Comunità Capi nel 1997 abbiamo sentito parlare, per la prima volta, di un bambino austriaco che era andato a Betlemme ad accendere una Luce e che questa era diventata un iniziativa per gli Scotus di Trieste. Così nel successivo Avvento ecco gli Scotus del Codroipo pronti a ricevere la Luce e a consegnare agli amici di Trieste un po’ di leccornie per gli Scotus di Salerno, con cui avevamo condiviso la Route e che ci avevano aperto le loro case per permetterci una doccia e un pranzo “caldo”.
Ci eravamo così preparati per vivere nella veglia l’accoglienza della Luce.
In questo modo è iniziato il mio rapporto con questo evento, che da tanti anni è un momento importante nell’Avvento.
I primi anni a Ovaro è stato difficile procurarci la Luce; grazie agli scotus di Artegna, essa è arrivata anche in Val Degano, dando vita a un momento bello da vivere con i ragazzi e con i genitori: è un tempo di preghiera che si inserisce nella novena del Natale.
I ragazzi a catechismo decorano le loro lampade e si preparano ad accogliere la Luce. Ci troviamo in chiesa, il sabato sera, al buio, ad attendere quella piccola luce che entra dal fondo e sale lungo il corridoio mentre una voce “fuori campo” ci aiuta a riflettere sul buio e sulla luce. Poi piano piano le lampade vengono accese e la luce si espande, così scopriamo che se ognuno di noi mette in comune la sua lucetta lo splendore diventa grande, riuscendo a vedere i volti di tutti. Dopo il canto del Missus i ragazzi (ma anche i grandi) si portano a casa la luce per tenerla accesa vicino al presepe almeno fino a Natale. I più bravi tengono viva la fiamma fino all’Epifania. Anche l’impegno a non lasciar spegnere la luce diventa un “crescere” per i nostri ragazzi: la Luce va trattata come un regalo importante, che ciascuno deve accudire e rinnovare: la Luce diventa educazione. Credo che sia un’esperienza a cui non rinunciare perché aiuta i ragazzi e i grandi ad attendere “Cristo luce del mondo”.
don Gianni Pellarini
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