A Bologna il convegno nazionale di Pastorale Giovanile: la diretta Twitter

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«La cura e l’attesa – Il buon educatore e la comunità cristiana» è il titolo del XV convegno nazionale di Pastorale Giovanile, organizzato dal Servizio Nazionale di PG a Bologna dal 20 al 23 febbraio 2017. Si tratta del terzo convegno nazionale che il SNPG organizza nel decennio che la Chiesa italiana ha dedicato al tema dell’educazione: i primi due passi si sono svolti a Genova, nel 2014 («Tra il porto e l’orizzonte») e a Brindisi nel 2015 («Il cantiere e le stelle. Pensiero e pratiche della progettazione educativa»)

 

 

Il tema del convegno 2017: la cura e l’attesa

 

Se l’immagine del Buon Pastore istruisce lo stile cristiano, e quindi fraterno, dell’essere buoni educatori, il racconto del seminatore che esce (Mc 4,3), che compie un’azione pratica, ponderata, abbondante e che poi affida e aspetta (Mc 4,27), è la descrizione dell’agire educativo. C’è bisogno di una sapienza condivisa e diffusa di buone pratiche educative. Ne ha bisogno l’umanità a ogni nuova generazione che nasce e cresce, ne ha bisogno il nostro tempo che nell’ubriacatura del supertecnologico e nella distanza del troppo relativo perde i saperi basilari del custodire e del far diventare grandi.

Il buon educatore è colui che non solo conosce e fa propri i principi della pedagogia applicata, ma è anche colui che costruisce e fa memoria di una buona prassi. Questo sapere pratico è il vero tesoro da condividere e da far crescere insieme a tutti coloro che condividono la stessa passione per i più giovani. Ricordandoci che sapere pratico non significa, necessariamente un’azione attiva, ma può essere l’incoraggiamento di una vecchia nonna che, non potendosi muovere, sostiene con la sola voce il nipotino, gradino dopo gradino, a salire in soffitta a prendere delle mele da solo.

 

 

Gli interventi e i momenti forti del convegno 2017

 

Lunedì 20 febbraio il convegno si aprirà alle 15.00 con la relazione del noto psichiatra Vittorino Andreoli sul tema «Quale adulto per una educazione possibile?».

 

Martedì 21 febbraio, al mattino, ci sarà la relazione pastorale di mons. Erio Castellucci, Vescovo di Modena, sul tema «Generare una vita di fede: la comunità cristiana, l’educazione e gli educatori».

Seguirà la prof.ssa Chiara Scardicchio, docente di Pedagogia sperimentale, con una relazione pedagogica sul tema «Educatore ed educatori: ritratto di una figura sempre in ricerca».

Martedì sera ci sarà una veglia di preghiera a Ravenna, nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

 

Mercoledì 22 febbraio, la mattinata sarà dedicata ad alcuni laboratori in diverse Parrocchie della città di Bologna. Al pomeriggio, presentazione della ricerca IPSOS sugli oratori italiani (interverranno i proff. Nando Pagnoncelli e Marco Moschini). Infine, alcune importanti comunicazioni sul Sinodo dei Giovani 2018 (link alla nostra sezione web).

 

Giovedì 23 febbraio, il convegno si sposterà per le conclusioni al Santuario di San Luca, raggiunto in pellegrinaggio. Qui il responsabile del servizio nazionale di PG, don Michele Falabretti, traccerà le linee finali del Convegno, il quale terminerà con la Santa Messa presieduta da mons. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna.

 

 

Le parole del responsabile nazionale, don Michele Falabretti

Tratto dal numero di Febbraio 2017 della rivista “Note di Pastorale Giovanile”

 

Si apre l’esperienza di un nuovo convegno nazionale di pastorale giovanile: non è mai un appuntamento banale. Anzitutto perché si offre l’opportunità di riflettere e di condividere i pensieri; in secondo luogo perché incontrarsi permette di scambiare le esperienze. Come dice qualcuno fra noi, i convegni “si fanno a tavola”. C’è una grande verità in questa espressione: tema, titolo, riflessioni sono soltanto un “pretesto” per condividere fatiche e preoccupazioni costanti e comuni.



Ci occupiamo di giovani, dunque di libertà che desideriamo interpellate dal Vangelo e nello stesso tempo ancora in costruzione. Lo facciamo in ambiti ecclesiali e sociali molto diversi: mi capita di sorridere quando, in rari incontri che faccio in contesti europei o internazionali, sento lo sguardo di molti sull’Italia come se fosse una realtà omogenea e ben definita. “L’Italia è lunga”: è un altro modo di dire diffuso che porta – di nuovo – una grande verità. Storie e tradizioni, vissuti e sentire religioso molto diversi fra loro.

Ogni tanto mi chiedo: cosa significa una Chiesa nazionale? Non credo che voglia dire omologazione, né tantomeno rinuncia a cammini storici costruiti nel tempo e con fatica. Ma i meccanismi di fondo (se così si possono chiamare) dell’educazione e della cura per le nuove generazioni, chiedono sempre più dei punti di riferimento. Il contesto che la contemporaneità ci offre è così frammentato e complesso, da risultare talvolta davvero difficile da abitare.

 

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La delegazione udinese e la diretta Twitter

 

L’équipe giovani dell’Ufficio diocesano di PG di Udine sarà presente con una piccola delegazione. Al fine di rendere partecipi tutti quanti delle tematiche e dei momenti dell’assise, abbiamo predisposto qui accanto una diretta Twitter, accessibile a tutti, grazie all’hashtag #LaCuraELAttesa, lanciato dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile. Con questo strumento sarà possibile seguire, anche “in differita”, i momenti salienti, gli articoli e i materiali che saranno via via pubblicati.

 

 

Per approfondire:

Ripartiamo dagli educatori (di don Michele Falabretti, pubblicato sul numero di NPG di febbraio)
Verso il convegno: l’educatore espressione della comunità (di don Michele Falabretti)
Verso il convegno: l’educatore e il mandato (di don Michele Falabretti)
Verso il convegno: la gratuità dell’educatore (di don Michele Falabretti)

 

 

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