Fin dai suoi esordi, nell’autunno 2013, la proposta diocesana di spiritualità per adolescenti e giovani si è appellata all’espressione «Bota fé», ossia «Metti fede». Mai come nel prossimo appuntamento, tuttavia, si cercherà davvero di “mettere fede” nella nostra vita. Venerdì 5 aprile, alle 20.00 (non 20.30), infatti, il seminario di Castellerio ospiterà l’ultimo appuntamento “speciale” di questo breve itinerario di preghiera. Proprio la fede sarà al centro di questa serata, a cui sono invitati adolescenti e giovani, cresimandi e cresimati, a partire dalla prima superiore.
L’itinerario 2018-2019 di “Bota fé” ripercorre i principali temi del XV Sinodo sui giovani; il tutto grazie ad alcuni testimonials biblici capaci di impersonificare determinati atteggiamenti di vita. Dopo aver fatto tappa sul discernimento, aiutati dalla figura biblica di Nicodemo, e dopo aver vissuto la GMG e l’incontro con il perdono del Signore (grazie a Zaccheo), ecco fare capolino l’apostolo Tommaso, l’incredulo per antonomasia, il quale – solo dopo aver visto e riconosciuto il Signore risorto – esclamò una delle più belle professoni di fede della storia: «Mio Signore e mio Dio!».
Attorno alla figura di Tommaso si snoderà la serata del 5 aprile, che avrà per tema «Credo senza vedere». L’incontro prevederà una prima parte con ascolto della Parola e adorazione eucaristica. Nella seconda parte, ecco la possibilità di accostarsi alla Riconciliazione, sostare in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, chiaccehierare con un seminarista o una consacrata, oppure ascoltare una nuova “testimonianza triplice”.
La serata si concluderà, come di consueto, attorno alle 22.00. Non prima di aver concluso con un bicchiere e “due tiri” a calcetto!
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